Già nell’esperienza dello Yoga in Gravidanza possiamo osservare come la pratica dello Yoga ci permetta di coltivare un ascolto e una centratura interiori molto profondi e come costruisca allo stesso tempo solide basi di relazione e di contatto.

Lo Yoga Mamma Bebè interessa i primi mesi di vita del bambino, in particolare la fascia 0 -1 anno. Gli incontri si svolgono in piccoli gruppi dove le mamme e i bimbi possono incontrarsi condividere, sperimentare e giocare insieme attraverso movimenti, canzoni, storie, materiali sensoriali, strumenti musicali, gioco, voce, massaggio, musica, respiro e così via. Ogni incontro avrà bisogno di essere adattato secondo i bisogni di quel momento. Il centro della lezione di Yoga non sono le tecniche ma i bisogni della mamma e del bambino. Ecco perché si promuove un clima di libertà e rispetto dei ritmi di mamma e bambino.

Lo Yoga nella Prima Infanzia invece si propone come una continuazione del percorso Mamma Bebè ed è dedicato ad una fascia d’età più ampia, 1-3 anni. Introdurci allo Yoga in questa fascia d’età ci permette di osservare la risposta del bambino nella costruzione del suo mondo interiore, un vero e proprio viaggio nella meraviglia dell’infanzia.

Lo Yoga offre al bambino uno spazio dove sperimentarsi e affinare i gesti e le intenzioni. Quello dello Yoga è un tempo dove il bambino può vivere il movimento e il respiro in modo consapevole, un tempo per conoscere liberamente le emozioni, un tempo sicuro dove potersi esprimere e scoprire le proprie capacità in autonomia. Lo Yoga invita il bambino a coltivare una vera e propria abitudine alla consapevolezza attraverso l’integrazione sensomotoria dell’ambiente, il gioco euristico, destrutturato, la relazione tra i bambini e le insegnanti, il gioco, il movimento, il respiro, l’attenzione, la fantasia e l’ingegno, l’immaginazione, la sensorialità, la musica, il ritmo, la rappresentazione e così via.

Nello Yoga con i bambini (nella fascia 1-3) la pratica è caratterizzata da un graduale passaggio dal movimento libero al movimento consapevole e dall’alternarsi di momenti di tranquillità e ascolto a momenti di ritmo, vitalità e movimento libero. L’apprendimento è favorito dalla modalità del gioco e della narrazione. Il bambino è accompagnato dalla sua mamma (anche i papà, gli zii e i nonni sono i benvenuti!) e all’avvicinarsi dei tre anni è possibile sperimentare dei gruppi in autonomia, sempre con due o più figure che possano gestire l’attività e il gruppo.

Un aspetto importante che ritroviamo nello Yoga dedicato a questa fascia d’età è l’assenza di competitività e di prestazione anche e soprattutto nello sguardo del genitore. Ogni bambino è considerato essere un universo spettacolare e ricco di possibilità, per questo motivo le attività, i giochi e le storie mirano a scoprire l’unicità di ognuno di loro. Questo permette ai bambini di sentire e sapere che ognuno di noi è un fiore unico e prezioso e che i nostri talenti vanno coltivati come i tesori più preziosi.

 

In questo tempo dove non c’è mai tempo, fermatevi. Rallentate. Osservate la dedizione, l’attenzione e la curiosità con cui i bambini guardano il mondo e vivete con loro, scendete di nuovo verso la Terra, parlate loro negli occhi, provate a mettervi a testa in giù, giocate per giocare, divertitevi con il cuore.

 

Per maggiori informazioni sullo Yoga nella prima Infanzia leggi questo articolo.